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fatto tutto il giorno Rabadash e i suoi uomini: hanno abbattuto un grande
albero e gli hanno tagliato i rami, e ora escono dal bosco per usarlo come
ariete. Dopo l'attacco fallito di ieri notte, alla fine hanno imparato qual-
cosa. Rabadash avrebbe fatto meglio a ordinare agli uomini di costruire
delle scale. Ma ci vuole del tempo, e lui non è capace di aspettare. Che
stupido! Dopo la sconfitta di ieri avrebbe fatto bene a tornarsene indietro al
galoppo, perché la riuscita del suo piano dipendeva tutta dalla rapidità e
dalla sorpresa. Ora mettono in posizione l'ariete. Gli arcieri di re Luni, sui
bastioni, hanno appena scoccato una nuvola di frecce. Cinque Calormenia-
ni sono caduti, ma non ne cadranno ancora molti, perché avanzano con gli
scudi sulla testa. Rabadash dà ordini; con lui ci sono i più fidati e feroci
tarkaan delle province orientali dell'impero. Vedo le loro facce: Corradin
del castello di Tormunt, Azrù, Clamash e Ilgamuth dal labbro storto e un
tarkaan con la barba rossiccia...
Per la grande criniera, è il mio padrone di un tempo, Anradin! e-
sclamò Bri.
Ssst fece Aravis.
Adesso usano l'ariete. Ah, se potessi sentire oltre a vedere... Chissà
che rumore tremendo. Colpo dopo colpo, e non esiste porta di fortezza che
prima o poi non ceda. Ma, un momento! Qualcosa in alto, sulle cime, ha
spaventato gli uccelli: fuggono a stormi. Aspettate un po'... non si vede an-
cora niente... Ecco, ora vedo! Sull'orlo del crinale si sono affacciate decine
di uomini a cavallo. Se il vento spiegasse un poco lo stendardo... Chiunque
siano, ora scendono al galoppo dal crinale. Finalmente vedo lo stendardo.
È Narnia, il leone rosso di Narnia! Ora scorgo re Edmund, e c'è anche una
donna con gli arcieri. Oooh!
Cosa succede? domandò Uinni col cuore in gola.
I grandi felini si lanciano all'attacco dalla sinistra dello schieramento.
I grandi felini? domandò Aravis.
Ma sì, leopardi, pantere, ghepardi e animali di quel tipo disse l'e-
remita con una punta di impazienza. Vedo, vedo ancora. I felini circon-
dano i cavalli degli uomini appiedati. Bella mossa! I cavalli di Calormen
sono in preda al panico. Ora i felini sono in mezzo a loro. Ma Rabadash ha
già ricostruito le linee e può contare su più di un centinaio di uomini in sel-
la. Caricano i Narniani... Un centinaio di metri separano le due prime linee.
Adesso solo cinquanta. Riconosco re Edmund e Peridan. Nelle linee di
Narnia ci sono anche due ragazzetti. Ma perché il re li porta in battaglia?
Solo dieci metri. Ecco, si sono scontrati. I giganti sulla destra dello schie-
ramento di Narnia fanno un ottimo lavoro... adesso uno è a terra... colpito
dritto all'occhio, mi pare. Al centro c'è una confusione spaventosa. Vedo
meglio sulla sinistra. Ecco di nuovo i due ragazzi. Per il leone! Uno è il
principe Corin, e l'altro... l'altro è uguale a lui come due gocce d'acqua. È
Shasta, il vostro amico. Corin combatte come un uomo, ha ucciso un Ca-
lormeniano. Ora si vede meglio anche al centro. Rabadash e Edmund stan-
no per incontrarsi... No, la ressa li ha separati di nuovo.
E Shasta che fa? chiese Aravis.
Povero, piccolo sciocco coraggioso rispose l'eremita. Non sa
proprio che fare. Ha lo scudo ma non lo usa: ha tutto il fianco scoperto.
Non ha la minima idea di come si usi la spada. Bene, ora gli è venuto in
mente. Ecco, la agita in aria come un forsennato... quasi taglia la testa al
suo cavallino, ma se non sta attento gliela taglierà fra poco. Ahi! Gli hanno
fatto saltare la spada con un colpo. È un crimine mandare a combattere un
ragazzetto della sua età. Non può resistere che pochi minuti. Attento, ab-
bassa la testa, ragazzo. Oh, no, è caduto a terra!
È morto? domandarono tre voci all'unisono, con il fiato sospeso.
Come posso saperlo? disse l'eremita. I felini hanno fatto il loro
lavoro. I cavalli rimasti senza cavaliere sono stati uccisi o messi in fuga e
ora i Calormeniani non possono usarli per ritirarsi. Adesso i felini tornano
verso il centro del campo di battaglia. Stanno per balzare addosso agli uo-
mini che manovrano l'ariete. Ecco, l'ariete è a terra. Benissimo, benissimo!
Le porte del castello si aprono dall'interno. Credo che tra poco ci sarà una
sortita. Ecco i primi tre uomini già fuori. Nel mezzo re Luni e al suo fianco
i fratelli Dar e Darrin. Alle loro spalle vedo Tran, Shan e Col con il fratello
Colin. Ora sono una decina. No, di più, quasi una trentina. Le truppe di
Calormen vengono sospinte verso di loro. Re Edmund assesta fendenti
strepitosi. Ha appena mozzato la testa a Corradin, molti Calormeniani han-
no gettato le armi e fuggono verso i boschi. Gli altri vengono schiacciati da
tutti i lati: hanno i giganti a destra, re Luni alle spalle e i felini a sinistra.
Ora i Calormeniani sono un piccolo drappello e combattono schiena contro
schiena. Bri, il tuo tarkaan è finito nella polvere. Luni e Azrù duellano an-
cora: mi sembra che vinca il re. Sì, ce la fa, ce la fa. Ecco, il re ha vinto e
Azrù è a terra, morto. Ma anche re Edmund è a terra... No, si rialza e com-
batte contro Rabadash; duellano sulla porta del castello. Quasi tutti i Ca-
lormeniani si sono arresi. Darrin ha ucciso Ilgamuth, ma non riesco a ve-
dere cosa sia successo a Rabadash: mi pare che sia morto, è appoggiato al
muro ma non sono sicuro. Clamash e re Edmund incrociano le spade di
nuovo, ma ormai non combatte nessun altro. Clamash si arrende. Ecco, la
battaglia è finita: i Calormeniani sono sconfitti.
Mentre cadeva da cavallo, Shasta aveva pensato che fosse davvero fini-
ta. Ma i cavalli, persino in battaglia, calpestano gli esseri umani molto ra-
ramente. Dopo una decina di orribili minuti, Shasta capì che nelle imme-
diate vicinanze non c'erano destrieri che calpestassero il terreno e il fracas-
so non era quello della battaglia. Si mise a sedere e si guardò intorno. Si
rese conto che gli uomini di Archen e i Narniani avevano vinto, anche se
di battaglie se ne intendeva poco. I soli Calormeniani vivi erano quelli fatti
prigionieri.
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