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O giovinetti, ne quai con l etate
surgendo vien l amoroso disio,
per Dio vi priego che voi raffreniate
i pronti passi all appetito rio,
e nell amor di Troiol vi specchiate
il qual dimostra suso il verso mio;
per che, se ben col cuor gli leggerete
non di leggieri a tutte crederete.
30
Giovane donna, e mobile e vogliosa
è negli amanti molti, e sua bellezza
estima più ch allo specchio, e pomposa
ha vanagloria di sua giovinezza,
la qual quanto piacevole e vezzosa
è più, cotanto più seco l apprezza;
virtù non sente né conoscimento,
volubil sempre come foglia al vento.
31
E molte ancor perché d alto lignaggio
discese sono, e sanno annoverare
gli avoli lor, si credon che vantaggio
deggiano aver dall altre nell amare,
e pensan che costume sia oltraggio,
Letteratura italiana Einaudi 230
Giovanni Boccaccio - Filostrato
torcere il naso, e dispettose andare;
queste schifate ed abbiatele a vili,
ché bestie son, non son donne gentili.
32
Perfetta donna ha più fermo disire
d essere amata, e d amar si diletta;
discerne e vede ciò ch è da fuggire,
lascia ed elegge provvida, ed aspetta
le promission; queste son da seguire,
ma non si vuol però scegliere in fretta,
ché non son tutte sagge perché sieno
più attempate, e quelle vaglion meno.
33
Dunque siate avveduti, e compassione
di Troiolo e di voi insiememente
abbiate, e fia ben fatto; ed orazione
per lui fate ad Amor pietosamente,
che  l posi in pace in quella regione
dov el dimora, ed a voi dolcemente
conceda grazia sl d amare accorti,
che per rea donna al fin non siate morti.
Letteratura italiana Einaudi 231
Giovanni Boccaccio - Filostrato
PARTE NONA
Qui comincia la nona parte del Filostrato e l ultima, nel-
la quale l autore parte all opera sua e imponi a cui e con
cui deggia e quello deggia fare, e fine.
1
Sogliono i lieti tempi esser cagione
di dolci versi, canzon mia pietosa,
ma te nella mia grave afflizione
ha tratto amor dell anima dogliosa
contra natura, né ne so ragione
se non venisse da virtù nascosa,
spirata e mossa dal sommo valore
di nostra donna nel trafitto core.
2
Costei, sì com io so, ché spesso il sento,
mi può far nulla e molto da più fare
che io non sono, e quinci l argomento
della cagion del tuo lungo parlare
credo che nasca, ed io me ne contento
che più da ciò che dalle doglie amare
venuto sia; ma che si sia stato,
noi siamo al fine da me disiato.
3
Noi siam venuti al porto, il qual cercando
ora fra scogli ed or per mare aperto,
con zefiro e con turbo navigando,
andati siam, seguendo per lo  ncerto
pelago l alta luce e  l venerando
Letteratura italiana Einaudi 232
Giovanni Boccaccio - Filostrato
segno di quella stella, che esperto
fa ogni mio pensiero al fin dovuto,
e fé poi che da me fu conosciuto.
4
Estimo dunque che l ancore sieno
qui da gittare, e far fine al cammino,
e quelle grazie con effetto pieno,
che render dee il grato pellegrino,
a chi guidati n ha qui rendereno;
e sopra il lito, ch ora n è vicino,
le debite ghirlande e gli altri onori
porremo al legno delli nostri amori.
5
Poi tu, posata alquanto, te n andrai
alla donna gentil della mia mente:
oh, te felice che la vederai,
quel ch io non posso far, lasso dolente!
E come tu nelle sue man sarai
con festa ricevuta, umilemente
mi raccomanda all alta sua virtute,
la qual sola mi può render salute.
6
E nell abito appresso lagrimoso
nel qual tu se , ti priego le dichiari
negli altrui danni il mio viver noioso,
li guai e li sospiri e pianti amari
ne quali stato sono e sto doglioso,
poi che de suoi begli occhi i raggi chiari
mi s occultaron per la sua partenza,
ché lieto sol vivea di lor presenza.
Letteratura italiana Einaudi 233
Giovanni Boccaccio - Filostrato
7
Se tu la vedi ad ascoltarti pia
nell angelico aspetto punto farsi,
o sospirar della fatica mia,
priegala quanto puoi che ritornarsi
omai le piaccia, o comandar che via
da me l anima deggia dileguarsi,
per ciò che dove ch ella ne deggia ire,
me che tal vita m è troppo il morire.
8
Ma guarda che così alta ambasciata
non facci sanza Amor, ché tu saresti
per avventura assai male accettata,
ed anche ben sanza lui non sapresti;
se seco vai, sarai, credo, onorata.
Or va , ch io priego Apollo che ti presti
tanto di grazia ch ascoltata sii,
e con risposta lieta a me t invii.
Letteratura italiana Einaudi 234 [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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